Il Corso di Flauto Dolce dell'Accademia di Musica Suaviter sono rivolti sia ai principianti sia a coloro che vogliano affinare la tecnica.
Gli obiettivi primari del nostro lavoro:
- Conoscere il flauto dolce;
- Capire come funziona e come si utilizza;
- Imparare le posizioni delle note sullo strumento;
- Utilizzarlo per eseguire semplici brani musicali.
Il programma del corso prevede:
- Primi esperimenti di emissione con la sola testata;
- Respirazione diaframmatica;
- Impugnatura;
- Posizione del corpo;
- Imboccatura;
- Tecnica di emissione (partendo generalmente dal l registro al III);
- Conoscenza delle posizioni cromatiche dello strumento (dal I al III registro);
- Articolazione: legato e staccato;
- Solfeggio e teoria musicale;
- Progressivo sviluppo di una buona sonorità;
- Sviluppo della tecnica digitale (precisione e velocità);
- Uso di diverse articolazioni (diversi tipi di staccato, legato, combinazioni di staccato e legato) controllo della qualità e incremento della velocità di esecuzione;
- Approfondimento delle sensazioni propriocettive rispetto a postura, impugnatura ed emissione;
- Esercizi respirazione (incremento della capacità polmonare, distribuzione nel tempo dell’atto espiratorio,..);
- Esercizi per affrontare i problemi di intonazione;
- Vibrato;
- Studio delle scale e maggiori, minori, pentatoniche, in tutte le tonalità e sc. Cromatica;
- Studio di brani dal repertorio per flauto (a solo, in duo, trio, col pf, con chitarra, con violoncello, ecc.)
- Riproduzione estemporanea “a orecchio” di incisi di difficoltà crescente;
- Improvvisazioni su schemi armonici via via più complessi;
- Ascolto di brani da repertori diversi.
Il flauto dolce è uno strumento molto antico: piccoli flauti simili al flauto dolce, probabilmente di origine asiatica, erano conosciuti e diffusi in Europa già dall'XI secolo. A partire dal 1500 il flauto dolce assunse la sua forma standard, con sette fori d'apertura e un portavoce per il pollice. Il flauto dolce fu utilizzato nell'ambito della musica da camera, ma dal XVII secolo fino alla metà del XVIII secolo anche molte partiture orchestrali prevedevano la presenza del flauto dolce.